Don Roberto Tarquini è nato a Terni nel 1955, si è specializzato in Teologia Spirituale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma; ordinato il 3 ottobre 1981, è stato docente di Spiritualità (Letteratura Mistica) presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi, di Storia delle Religioni, di Teologia fondamentale e di Spiritualità presso l’Istituto Teologico di Terni.

Cappellano di Sua Santità, Canonico del capitolo della concattedrale di Amelia e Membro del Consiglio Presbiterale diocesano, Don Roberto è’ convinto assertore della necessità di un metodo induttivo-descrittivo per lo studio delle fonti cristiane.

Da anni approfondisce l’analisi filologica e lessicale dei grandi capolavori della Spiritualità Occidentale e Orientale, tentando una comparazione dei testi mistici delle varie Religioni, alla ricerca di una prova “storica” dell’esistenza di Dio, fondata sull’antropologia mistica.

Parroco di Santa Maria in Monticelli di Amelia, nel 2019 fa il suo ingresso nella comunità sacerdotale dell’Association Saint Jean de la Croix fondata da P. Max Huot de Longchamp. [>>>]

I miei Santi

li ho scoperti pian piano, agli angoli della mia vita, nelle pieghe dei miei sentimenti, nel profondo delle mie aspirazioni.
Non impassibili, impenetrabili, stoici. I miei santi sono fragili come me. Sono della mia “pasta”. Ed io della loro.
I miei santi hanno conosciuto l’amicizia e l’allegria umana, l’entusiasmo dei momenti belli e il gusto delle cose di ogni giorno.
I miei santi hanno amato le stagioni piene di fiori e di frutti, hanno parlato agli uccelli e danzato di gioia.
I miei santi hanno tutti gli occhi grandi e stupiti dei bambini e anche tanta familiarità col dolore.
I miei santi molto hanno lottato con Dio… fino a farsi vincere.
I miei santi hanno seguito Gesù quando era sulla terra e l’hanno fissato negli occhi, e mi confermano che il suo fascino non è cambiato.
I miei santi hanno poggiato il capo sul Cuore di Cristo, e mi hanno confidato come farlo anch’io.
I miei santi hanno lottato col demonio faccia a faccia e l’hanno visto: è brutto quanto l’egoismo che ho io.
I miei santi hanno domato fiere e ammansito lupi. Sono loro che mi hanno convinto che riuscirò anch’io a domare me stesso!
I miei santi andavano in estasi contemplando il volto del Signore e mi comunicano la loro meraviglia perché non vado in estasi ogni volta che vedo il fratello.
I miei santi hanno “perso” ore ed ore davanti all’Eucarestia, magari nel deserto, e mi garantiscono che anche un secondo davanti ad Essa è fecondo per l’eternità.
I miei santi erano più ricchi dei re, perché avevano investito tutto in Provvidenza.
I miei santi ora non si riposano, ma passano il Paradiso a fare doni quaggiù, per farlo conquistare a me e ai miei fratelli.
Sono essi che mi convincono a rialzarmi subito quando cado, perché ce n’è sempre qualcuno che si “gloria” di averne combinate più di me.
I miei santi mi difendono davanti al Padre, ricordandoGli come erano essi: peggiori di me.
I miei santi mi prestano le loro parole quando voglio dire qualcosa di bello al mio Signore, e poi mi suggeriscono addirittura di completare le loro già belle preghiere.
I miei santi sono tutti indistintamente belli: somigliano allo Sposo, Gesù e hanno i lineamenti dolcissimi della Mamma: Maria.
Don Roberto Tarquini